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Sciopero per il clima #FridayForFuture, #SchoolsStrike4Climate, #ClimateStrike a #Tollo

Scritto da Angelo Radica

Pubblicato il

COS’È FRIDAYS FOR FUTURE E PERCHÉ IL COMUNE DI #TOLLO 
ha aderito organizzando una manifestazione per Venerdì 15 Marzo alle 19,30 in Piazza della Liberazione ?

FRIDAYS FOR FUTURE È 
la più grande iniziativa studentesca su scala mondiale dell’era dei social media ha un unico obiettivo dichiarato: costringere chi governa a rispettare l'ambiente, migliorando il futuro di tutti.

 sono i principali hashtag che rimandano alla più grande iniziativa studentesca su scala mondiale nell’era dei social media, nonché una delle più importanti e concrete iniziative a difesa dell’ambiente degli ultimi decenni. Tutto è nato dall’iniziativa individuale di Greta Thunberg, una studentessa svedese da poco sedicenne, che dallo scorso agosto salta la scuola ogni venerdì per manifestare fuori dal parlamento svedese.

In poche settimane, Greta è diventata una dei 25 teenager più influenti al mondo secondo il Time, è intervenuta due volte alla Cop24, la conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici che si è tenuta in Polonia lo scorso dicembre e al Forum economico mondiale di Davos, in questo video tiene un discorso e si rivolge al Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres toccando tutti i temi più impellenti legati alla crisi climatica; inoltre c’è un suo Ted Talk in cui racconta del percorso che l’ha portata sin da bambina a impegnarsi per l’ambiente e della sua depressione, causata proprio dal cambiamento climatico.

PERCHÉ IL COMUNE DI TOLLO HA ADERITO?
La cosa più significativa e importante è che da quel 20 agosto Greta Thunberg è riuscita a coinvolgere migliaia di studenti in tutto il mondo, le adesioni al Friday for Future si registrano in decine di città nel mondo assieme alle manifestazioni: dal 30 novembre si sono formati comitati di protesta in Australia; in Svizzera gli studenti scendono in strada regolarmente (lo scorso gennaio erano più di 20 mila); in Germania e Inghilterra arrivano fino a 50mila, mentre a Bruxelles c’erano 35mila giovanissimi in piazza a costringere il ministro dell’ambiente belga Joke Schauvliege alle dimissioni, che aveva dichiarato che gli studenti erano manipolati da poteri oscuri, e di aver utilizzato i servizi segreti per scoprire che dietro alle manifestazioni ci fosse una cospirazione nei suoi confronti. Il gridare al complotto non può che farci subito pensare all’Italia, dove con moltoritardo rispetto a tutti gli altri coetanei, iniziano ad aggregarsi i primi studenti, soprattutto a Milano in piazza della Scala.

L’obiettivo condiviso è quello di pretendere che i governi attuino gli accordi che hanno preso a Parigi nel 2015 e che intervengano radicalmente per mettere in atto dei provvedimenti che incidano in maniera tangibile sulle emissioni di Co2, che investano sulle energie rinnovabili, che si prendano cura dei mari e dei paesaggi, degli ecosistemi devastati dal surriscaldamento globale, delle specie in via d’estinzione e di quelle che presto lo saranno. Questi saranno anche i principali temi delle manifestazioni indette per il prossimo 15 marzo, per quello che sarà il più grande sciopero globale per il clima degli ultimi anni.

Gli allarmi suonano da tutte le parti e non ci sono notizie incoraggianti sotto nessun punto di vista, in molti casi è già troppo tardi, ma se questa protesta continuerà a crescere come sta facendo, gli studenti avranno davvero la possibilità di cambiare il futuro del pianeta. Per il momento l’unica cosa certa è che hanno ragione, e che quel futuro rischia davvero di non esserci.

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