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IL PATTO DI STABILITA' BLOCCA LA PROGETTAZIONE DEI SINDACI CHE VOGLIONO FARE.

Scritto da Angelo Radica

Pubblicato il

 
In queste poche righe voglio fare alcune riflessioni su un tema che in questi  giorni toglie il sonno ai ai Sindaci  ed ai Responsabili di Ragioneria dei Comuni Italiani: il Patto di Stabilità interno. Come vede non voglio fare una rivendicazione di  corporazione o una lamentela sui tagli che è pur rappresentano un problema serio e che alcuni miei colleghi hanno trattato nei gironi scorsi sul suo giornale. Il Patto di Stabilità definito “stupido” dal Presidente Prodi qualche anno fa incentiva a non fare niente. A non fare investimenti nei nostri Comuni. Le porto il mio esempio. In 36 mesi di Governo a Tollo la mia amministrazione , anche grazie alla fattiva collaborazione dell’Ufficio Tecnico e progettisti esterni ha esplicato un’attività progettuale di opere pubbliche pari a 6 milioni di € (pari all’intero bilancio comunale di un intero anno!!) per interventi sustrade, scuola, Museo del Vino, sicurezza stradale, impianti sportivi, dissesto idrogeologico, bonifica di discariche, palazzi comunali, videosorveglianza, segnaletica, parchi pubblici, social housing, riduzione dei rifiuti, cimitero, depurazione, illuminazione pubblica. Di questi ne sono stati appaltati ad oggi  4 milioni e con soli 400.000 di fondi comunali. Una persona normale potrebbe dire che il Comune di Tollo vive una situazione virtuosa in quanto ha esplicato una buona capacità progettuale e realizzativa. Invece no!! Lo “stupido” Patto di Stabilità impone al nostro comune di avere un “utile”, un saldo positivo tra entrate e uscite di 250.000 €!! Ciò porta all’impossibilità di avviare alcuni cantieri non possono essere aperti in quanto non si possono pagare i primi stati di avanzamento (ne abbiamo 3 per un importo di 1.660.000 €, di pagare le imprese che hanno concluso i lavori (ne abbiamo 3 per un importo 350.000 €). 
Il danno per il comune che non può portare aventi il suo programma elettorale con i tempi che desidera però è accompagnata della beffa che blocca i pagamenti alle imprese che hanno lavorato e debbono essere pagate in tempi ragionevoli e dalla privazione dal circuito finanziario di risorse che potrebbero alimentare il lavoro e quindi i consumi.
Noi Sindaci finora non siamo stati bravi a spiegare l’assurdità di queste regole ai cittadini e ci siamo limitati a svolgere delle rivendicazioni “sindacali”, di corporazione. Oggi credo sia arrivato il momento di spiegare bene questa assurda situazione che disincentiva a investire in opere pubbliche e in ultimo premia le amministrazioni che fanno poco, che non progettano e non realizzano. Dobbiamo avere la forza di far capire al Governo Nazionale e a monte all’Europa quanto assurdo e sbagliato sia un tale sistema soprattutto in un momento in cui la crisi economica si fa sentire ancora anche se ci sono segnali di ripresa. Nella situazione attuale i singoli comuni si trovano di fronte ad un bivio assurdo: non pagare le imprese e non avviare nuovi cantieri per rispettare il Patto di Stabilità oppure pagare le imprese e avviare nuovi cantieri sforando in Patto che porterà a subire pesanti conseguenze per il 2016 in termini di taglio dei trasferimenti statali e di interruzione di tutti i contratti precari. Nessuna delle 2 ipotesi risponde alle esigenze dei cittadini amministrati. Pertanto chiediamo anche attraverso la nostra organizzazione di rappresentanza l’Anci un immediato allentamento dei vincoli del Patto sin dal 2015.
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