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Storia

Ipotesi circa l'origine di Tollo
 
E' difficile ricostruire le origini di Tollo in quanto i bombardamenti della seconda guerra mondiale arrecarono gravi danni a tutto il territorio distruggendo così molte testimonianze storiche ed architettoniche. Questa carenza estrema d'informazioni sicure ha fatto sì che nascessero miti e leggende che spiegano l'origine di questo paese e del suo nome.

Si dice, per esempio, che Tollo fu fondata dal terzo re di Roma, Tullio Ostilio, dal quale derivò anche il nome.

Una seconda ipotesi ci afferma che Tollo una volta si chiamava Tullio o Tuteelium, come risultava da una lapide di marmo trovata a Lanciano nel 1805, sulla quale, in lingua greca, erano incisi molti nomi di paesi fra i quali quello di Tutelio. Molti studiosi ritennero questa fonte inattendibile ma negli ultimi anni tale ipotesi è stata riconsiderata e pare possibile che l'antico paese di Tuteelium altro non fosse che
l'attuale Tollo.

Secondo un autore anonimo, invece, la fondazione di questo paese sarebbe da
attribuire ad un certo capitano angioino Toulet che avrebbe costruito un fortilizio detto "Oppidum Tulli".

Fra tutte le ipotesi avanzate la più attendibile sembra essere, però, quella che fa risalire la nascita di Tollo tra la fine dell' XI e l'inizio del XII sec., durante la prima Crociata. In quell'epoca un gruppo di Crociati, originari della città francese di Tulle (Tulle: attualmente è una città di circa 20.000 abitanti, situata nella valle della Corrèzee. E' celebre perchè dal 1700 vi si cominciò a produrre il noto e popolare tessuto "tulle" a cui diede il nome) e provenienti dalla Dalmazia, furono costretti ad approdare sulla riva destra del fiume Moro, stabilendosi su una collina poco distante, alla quale diedero il nome di La Defense e che distava dal mare circa 200 metri. Da questo luogo cominciarono a dirigersi verso zone più fertili: Plan - Maision (Piana Mazzone), Sabat - Ville (Sabatiniello), la Vienn (Venna), Plan de Tont (Piana di Titta), Col -Isseuc (Colle Secco). Infine, per difendersi dai Saraceni, costruirono sul colle un castello con sette torri, circondato da un bastione, cui diedero il nome di Tulle, più tardi Tollo, in ricordo del loro paese d'origine.

All'inizio del XV secolo si stabilirono a Tollo e vi rimasero circa per quattrocento anni i monaci Teutonici, il cui abito consisteva in un mantello bianco con una croce nera.
Essi costruirono la chiesa di Santa Marina, nella quale si venerava anche Santa Lucia.
Nel 1566 circa subì gli attacchi della pirateria turca, durante i quali si dice che avvenne il miracolo dell'apparizione della Madonna del Rosario che salvò Tollo.

Intorno al XVIII secolo il paese passò sotto il dominio dei Borboni entrando a far parte del Regno delle Due Sicilie.

Tra il 1707 e il 1775 passò alla famiglia di Ruggero d'Altavilla ed in seguito divenne un feudo di proprietà dei baroni Nolli, i quali diedero un grande impulso all'economia del paese e dominarono Tollo fino alla scomparsa del feudalesimo avvenuta per opera dei Francesi all'inizio del 1800. Tutte le terre dei nobili e della Chiesa furono divise fra i contadini e da qui derivarono varie controversie che si
protrassero fin dopo l'Unità d'Italia.

La presenza di tante piccole unità ha fatto sì che nascessero intorno al 1960 cooperative per la produzione di pregiati vini quali il Montepulciano e il Trebbiano
d'Abruzzo, noti in tutto il mondo.

Nel 1806 circa Tollo cominciò a chiamarsi "Comune" e ad essere governato dal Sindaco.
 
Il Brigantaggio

Nel 1870 l'unità d'Italia veniva completata, ma le profonde differenze fra Nord e Sud, anziché diminuire, si accentuarono.

I contadini che già vivevano in condizioni di grande povertà si videro costretti a pagare nuove tasse e ad abbandonare i campi per andare a prestare il servizio militare.

Quando arrivarono nel Sud i primi rappresentanti del Governo Piemontese, essi
furono visti dalla maggior parte degli abitanti come degli sfruttatori dai quali bisognava difendersi.

La Seconda Guerra Mondiale

La seconda guerra mondiale fu per Tollo, così come per tutta l'Italia, un vero cataclisma.

L'8 settembre 1943 venne proclamato l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati i quali, dopo essere sbarcati in Sicilia, cominciarono a risalire lungo la penisola Italiana.

1 Tedeschi, però, si riorganizzarono e cominciarono a contendere il nostro territorio
nazionale agli alleati. Tollo si trovò in piena contesa. I Tedeschi attraverso vari manifesti esortarono gli abitanti dei paesi in provincia di Chieti, fra cui Tollo, a collaborare con le truppe tedesche. I numerosi lavoratori, però, non ascoltarono questo appello, così i Tedeschi, per vendetta, catturarono tutti gli uomini validi e terrorizzarono le, famiglie.

Tollo, la notte del 5 dicembre, fu bombardata dal nemico. Gli abitanti si spaventarono e soprattutto quelli del centro storico furono costretti a scappare dalle loro case per andare in luoghi sicuri.

Il 14 e il 15 dicembre tutto il popolo tollese fu costretto ad allontanarsi dal paese.
Mentre alcune famiglie se ne erano già andate via spontaneamente, altre vennero deportate, d'autorità, in alta Italia.

La gente che non sfollò trovò la morte. Quell'anno una forte nevicata rese tutto ancora più terribile.

L'attesa della liberazione fu molto lunga anche perché Tollo rappresentava per i Tedeschi un caposaldo da difendere ad ogni costo per impedire l'avanzata degli avversari verso Chieti e Pescara.

Il 4 marzo 1944 " un reggimento corazzato, per la prima volta durante la guerra,
condusse un bombardamento di precisione su una posizione tedesca. Ben quarantotto carri armati (...) lasciarono cadere 720 proiettili su Tollo che centrarono con sicurezza un quadrilatero di circa 200 metri per 100".

Le persone che tornarono a Tollo dopo il passaggio del fronte videro delle scene
terribili. Secondo i dati ufficiali le case erano tutte distrutte o gravemente danneggiate.

Tollo è stato l'unico paese d'Abruzzo a subire una simile distruzione tanto che venne chiamata la " Cassino d'Abruzzo" perché solo questo comune della provincia di Frosinone ebbe la stessa sorte.

Al rientro dallo sfollamento gli agricoltori, con grande sorpresa, trovarono il grano da mietere ed ottennero un raccolto particolarmente abbondante.

La ricostruzione fu difficile e durò circa quarant'anni.

Nel 1946 a Tollo venne l'Ori. Enrico de Nicola che diede un tetto e una casa a chi l'aveva persa.